La Juventus è tornata in Italia dopo la tournée in America che, a dire il vero, è stata abbastanza avara di soddisfazioni per i bianconeri. A fare un punto della situazione, prima di imbarcarsi sul volo di ritorno, ci ha pensato Andrea Pirlo. L’ex Milan è stato uno dei principali artefici dei successi di questi ultimi due anni ed è chiaro, vista anche la sua immensa esperienza, che una sua analisi non può essere banale. Partiamo dai risultati negativi rimediati nelle amichevoli di quest’estate, il regista juventino non sembra essere preoccupato più di tanto ed è sicuro che la squadra riallaccerà il discorso con la vittoria quando servirà davvero:
Preoccupato? No, assolutamente. Stiamo facendo fatica, ma lavoriamo tantissimo. Non c’è la minima preoccupazione per la Supercoppa, né per il campionato. Quando non si vince è normale che si facciano ragionamenti così, che si presti attenzione alle difficoltà. Ma ripeto: stiamo lavorando bene, stiamo facendo di tutto per entrare in forma. Le sconfitte e le partite non esaltanti nel precampionato possono capitare. Succede a tutti. Vedrete che per la Supercoppa saremo pronti. Appagamento? Quando vinci per due anni di fila, c’è il rischio di presentarsi al via un po’ più scarichi a livello di motivazioni e cattiveria. Per evitare questo occorre avere più testa e più voglia. Ce li hai tutti lì, i tuoi rivali: ti aspettano al varco. È per questo che Conte e Buffon fanno un certo tipo di dichiarazioni: sanno che dovremo stare sempre all’erta. È normale che si metta pepe sui giocatori. Senza dubbio, sarà una stagione difficile.
Poi c’è la questione contratto, quello di Pirlo scade il prossimo giugno, nel 2014. Ma il centrocampista non si sente affatto arrivato a fine carriera, ha ancora voglia di essere determinante. Per questo si dice pronto a rinnovare, a patto che la Juventus creda in lui e che non lo considera un campione in prepensionamento da usare con il contagocce. Di sicuro il bianconero sarà il suo ultimo colore in Italia, il sogno è che sia l’ultimo in assoluto:
Sto bene, sono sempre motivato. Ho fatto un po’ di vacanza, ora sono tornato con la stessa voglia e la stessa determinazione di due anni fa. Gli obiettivi sono tanti: vincere la Supercoppa, ripeterci in campionato, far bene in coppa Italia e Champions League. Cercheremo di portare a casa quanto di meglio sia possibile. Io sto bene, ho voglia di giocare, continuerò a farlo. Con la società abbiamo parlato, c’è ancora tutto l’anno a disposizione per valutare. In base a come mi sentirò, decideremo insieme. Io non voglio essere un peso per nessuno. Ho bisogno di sentire la fiducia. Passano gli anni e non è che siccome sono Pirlo e ho giocato due o tre stagioni nella Juventus, io debba rimanerci per forza. Prima di tutto voglio sentirmi bene io, per essere importante per la squadra. Sinceramente io spero di smettere giocando: se mi sentissi un precario, uno che deve giocare una volta ogni tanto, mi fermerei a riflettere. Un conto è rifiatare una partita ogni tanto, ma se c’è la passione io, come tutti i calciatori, voglio giocare. Mancanza di fiducia da parte della società? No, assolutamente, non c’entra. C’è grande fiducia: il rinnovo non è un problema economico, né una questione di scelte. Decideremo insieme alla fine cosa fare in base alle esigenze di ciascuno. Io spero di finirla qui in bianconero, la carriera. Ma se dovessi chiudere con la Juve, andrei all’estero.
In questa estate di è parlato tanto anche di un suo trasferimento, con Ancelotti al Real Madrid sembrava quasi che Pirlo dovesse riabbracciare il suo vecchio allenatore, compagno di tanti successi. Di sicuro ci sono state delle chiacchierate informali tra il giocatore e il suo procuratore, niente di specifico, quanto al rapporto con il tecnico emiliano c’è solo una grande amicizia: “Beh, ci sentiamo spesso, abbiamo conservato un bel rapporto”. C’è tempo anche per alcune valutazioni su alcuni suoi compagni di squadra, in particolare su quello che sembra essere destinato a essere il suo erede, Paul Pogba (“Ha tutto per diventare uno dei più forti al mondo: tecnica, fisico, forza, testa. Può diventare un giocatore top.”), e sul tanto atteso top player, quel Tevez che ancora deve dimostrare il suo valore (“È un campione. L’intesa cresce, anche se occorre tempo. Non è facile assimilare i movimenti che vuole Conte.”).
Ora l’obbiettivo è puntato sulla stagione che sta per cominciare, ovviamente tutte le competizioni sono importanti. Poi c’è il mondiale, sicuramente l’ultimo della sua carriera, dopo del quale anche l’esperienza in azzurro potrebbe arrivare al capolinea:
Obbiettivo principale il Mondiale? Prima del Mondiale, punto alla Supercoppa, alla Coppa Italia, al campionato, alla Champions League. Gli obiettivi sono tanti e io cerco, uno alla volta, di centrarli tutti. A parte il Brasile, il Mondiale è il Mondiale a prescindere. Io ho avuto la fortuna di vincerne uno. Ora vorrei chiudere in bellezza. Poi, dopo Brasile 2014, penso proprio che lascerò la Nazionale: sarei vecchio, ci sono giocatori più giovani.
Il prossimo impegno per Andrea Pirlo è sicuramente meno importante, domenica la Juventus sarà impegnata nella classica amichevole in casa a Villar Perosa. Poi si inizierà a fare sul serio, il 18 agosto potrebbe essere già il momento di alzare il primo trofeo del 2013/2014.
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